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Il Cavallo del Delta e il Delta del Po, due bellezze italiane che la invitiamo a scoprire qui, con noi.
Iniziamo con il Cavallo del Delta, il diretto discendente dell’antichissimo e bellissimo Cavallo Camargue.
La storia della razza nasce nei primi anni ’80 grazie ad un imprenditore ferrarese che è stato molto impressionato dal perfetto connubio tra il Cavallo Camargue ed il suo ambiente, la regione francese nel Delta del fiume Rodano, ed ha avuto l’intuizione di importare un primo gruppo di cavalli di quella Regione, naturalmente maschi e femmine, per allevarli nel Centro del Parco del Delta del Po, un territorio dalle caratteristiche molto simili alla Camargue ma con una vegetazione più rigogliosa, favorita dal caldo umido, rispetto al clima arido che caratterizza la Camargue
Grazie alla grande attenzione riservata alla riproduzione per la selezione ed alle condizioni ambientali del Delta del Po, più favorevoli del Delta del Rodano, i Cavalli del Delta discendenti dai primi cavalli importati si dimostrano migliori nel carattere e nella solidità degli arti, nella struttura scheletrica e nell’insieme dell’armonia del cavallo.
Grazie a questi miglioramenti la Regione Emilia Romagna ha istituito nel 1986 il Registro Anagrafico Regionale della nuova razza del Cavallo del Delta.
Dopo questo primo, importante riconoscimento il Cavallo del Delta, con Decreto Ministeriale del febbraio del 2006, è entrato di diritto tra le Razze Equine Italiane riconducibili a Gruppi Etnici Locali per le quali è previsto un Registro Anagrafico.
Del suo progenitore, il Cavallo Camargue, il Cavallo del Delta ha conservato l’agilità, il coraggio, e la resistenza, doti indispensabili per poter vivere nell’ambiente duro e selettivo delle zone umide del Parco del Delta del Po.
Il Cavallo del Delta è un cavallo da sella rustico ma docile ed attento, come si può facilmente intuire dal suo sguardo dolce e amico, che però non nasconde la fierezza di chi è cresciuto in piena libertà in un ambiante non facile.
Grazie al suo carattere poliedrico ed affidabile, unito ad un ottimo lavoro di selezione ed ai programmi di addestramento mirati, il Cavallo del Delta è un ottimo cavallo per l’equitazione da diporto e da tiro leggero nonché per le discipline sportive da sella come il volteggio ma è soprattutto con la riabilitazione equestre (l’ippoterapia) che si sono avuti sorprendenti risultati.
Inoltre il Cavallo del Delta ha richiamato l’attenzione del mondo agricolo e zootecnico delle aree dove lo sfruttamento dei terreni agricoli è limitato da fattori ambientali e climatici poco favorevoli.
Infine il Cavallo del Delta, a conferma della sua grande affidabilità e duttilità, è molto utilizzato anche negli spettacoli equestri di grandi ed importanti circhi nazionali.
Una curiosità: il mantello è scuro alla nascita e diventa grigio chiaro nell’arco di tre anni.
Ora andiamo alla scoperta del delta del Po, un Bene protetto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità e Riserva della Biosfera ma prima il nostro consiglio: si iscriva alla nostra newsletter qui. Rispetteremo la sua privacy, riceverà la nostra newsletter sul cavallo e la sua eleganza, i nostri consigli sui luoghi più eleganti d’Italia e avrà subito uno sconto di benvenuto del 10% per il suo primo acquisto nel nostro shop online.
In Italia esiste un solo delta, il Delta del Po, la più grande riserva nazionale di zone umide con sbocco a mare privo di sbarramenti e svolge la funzione di conservazione grazie alla presenza dei tre paesaggi riconoscibili in un viaggio verso il mare scorrendo dal Delta antico per giungere alle dune costiere ed infine lasciar spazio all’acqua nel delta attivo che si incunea in mare.
L’attuale assetto del Delta del Po è il prodotto dell’azione del fiume e della più recente attività dell’uomo che nondimeno ha contribuito al suo assetto.
Le diramazioni deltizie del fiume Po attualmente attive e che nel loro complesso costituiscono il delta sono, da nord a sud: il Po di Maistra, il Po di Venezia – Po della Pila che sbocca in mare attraverso tre distinte bocche (Busa di Tramontana, Busa Dritta e Busa di Scirocco), il Po delle Tolle (con le diramazioni di Busa Bastimento e Bocca del Po delle Tolle), Po di Gnocca o della Donzella (anch’esso con una biforcazione terminale) e Po di Goro.
Un discorso a parte deve essere fatto per il Po di Levante il quale, pur essendo collegato al corso principale del fiume Po attraverso la conca di navigazione di Volta Grimana, ne è idraulicamente separato e non ne recepisce le acque. Infatti, in seguito alle imponenti opere di sistemazione idraulica del fiume Fissero-Tartaro-Canalbianco, avvenute negli anni trenta del secolo scorso, questa antica diramazione settentrionale del fiume venne separata dal corso principale per divenire unicamente collettore terminale del Canalbianco.
Attualmente il sistema Fissero-Tartaro-Canalbianco-Po di Levante costituisce un’importante via navigabile che consente il collegamento tra il mare Adriatico, i laghi di Mantova, il Lago di Garda ed i porti fluviali della conca di Canda e di Torretta di Legnago.
A sud del delta il mare forma un’insenatura che, pur non prendendo il nome di golfo, ne ha tutte le caratteristiche.
Per concludere il nostro viaggio il modo migliore di visitare il Delta del Po è in navigazione. Per questo esistono molte offerte, alcune delle quali con pranzo a base di ottimo pesce a bordo!
Grazie per aver dedicato il suo tempo a scoprire il Cavallo del Delta ed il delta del Po ed ora la invitiamo a scoprire la nostra Collezione di Gioielli Dipinti a Mano oppure la nostra Collezione Gioielli d’Arte e, se vuole scriverci: info@clubcavalloitalia.it. Noi rispondiamo sempre.
Ancora un momento, per favore: se il Cavallo del Delta ed il Delta del Po le sono piaciuti invii il link della pagina a chi li saprà apprezzare e le saremo veramente molto grati.