Il Cavallo Appaloosa
Il Cavallo Appaloosa
Il Cavallo Appaloosa. Le sue origini, le origini del “cavallo con le macchie” si perde nella notte dei tempi.
Si ritrovano infatti pitture rupestri a Lescaux e Peche Merle, in Francia, fatte risalire al 18.000 a.C. ma si pensa che i cavalli dipinti siano più la rappresentazione di sogni e visioni che i cavalli realmente utilizzati dai primitivi.
Le pitture rupestri a Lescaux in Francia
Il tipico mantello maculato ha regalato al Cavallo Appaloosa tantissimi nomi: dal mistico Cavallo Celeste in Cina, al Knabstrupper in Danimarca, alla Tigre in Francia ma la reale nascita dell’odierno Cavallo Appaloosa, nome nato nel tardo 1800 per chiamare i cavalli maculati della regione Palouse, si deve solo ed unicamente alla Tribù dei Nez Percé. Per saperne di più su questa tribù qui potrà trovare altre notizie.
Il simbolo della Tribù dei Nez Percé
All’epoca il Cavallo Appaloosa veniva chiamato “A Palouse Horse” finché, negli anni, la “A” si unì al nome del fiume per diventare prima Apalousey e poi Appaloosa.
Molto probabilmente la parola Palouse ha origine dalla lingua Sehaptin, parlata da Nez Percé e dagli indiani Palouse e significa, più o meno, “qualcosa gettato nell’acqua”, in riferimento alla grande roccia presente alla confluenza del fiume Snake e Palouse dove i principali villaggi dei Palouse e Palus erano costruiti.
All’inizio del 1700 i Nez Percé acquistarono dei cavalli dagli Shoshones, nel Sud Idaho, a quel tempo i più importanti commercianti di cavalli.
Il territorio occupato dai Nez Percé era più adatto all’allevamento, oltre che più protetto dagli attacchi nemici e quindi, in breve tempo, il branco aumentò di numero e pregio, anche grazie alla selezione praticata da questa Tribù rispetto alle altre ed all’incrocio tra le femmine con gli stalloni più veloci ed atletici.
Un bel cavallo Appaloosa
Seguirono anni molto ma molto difficili per tutte le Tribù Indiane, specie per i Nez Percé, anni che iniziarono nel 1836 quanto i primi missionari arrivarono per diffondere la religione cattolica presso gli indiani, cercando di far loro abbandonare le corse di cavalli, la caccia ai bufali e le lotte con i Piedi Neri per riportarli alle antiche abitudini di raccolta delle colture e gestione del bestiame, e continuarono con i conflitti tra i coloni e gli Indiani.
Questi conflitti ebbero un crescendo preoccupante tanto da obbligare il Governo degli Stati Uniti, nel 1863, a ridurre il territorio indiano addirittura del 90%.
Seguirono altre vicende e gli indiani superstiti furono mandati nel North Dakota e, tra i circa 1.000 cavalli sopravvissuti alla fuga, alcuni furono sottratti a loro per essere rivenduti ad allevatori di bestiame, altri scapparono nelle praterie e, quindi, si persero le tracce di questi splendidi e fieri cavalli fino al 1937.
Un bel Cavallo Appaloosa al galoppo
In quell’anno, nel mese di Gennaio, Francis Haines pubblicò il primo di molti articoli sul Cavallo Appaloosa sul Western Horseman Magazine, catturando l’attenzione di molti proprietari di questa razza che favorì la fondazione dell’Appaloosa Horse Club 1938.
Oggi l’ApHC è il Registro Internazionale del Cavallo Appaloosa con più di 635.000 cavalli iscritti e 33.000 membri.
La storia del Cavallo Appaloosa è legata indissolubilmente ai Nez Percé, alla loro cultura ed intelligenza allevatoriale e dobbiamo ringraziare questa Tribù per aver creato questi meravigliosi cavalli.
Un Cavallo Appaloosa con il mantello Marezzato
Nel sangue del Cavallo Appaloosa scorre ancora il furore delle guerre e il fuoco delle corse ma è un sincero, ottimo compagno con cui trascorrere ore molto piacevoli immersi nella natura.
Il Cavallo Appaloosa è adatto a quasi tutte le discipline equestri, comprese le corse, il salto ostacoli, il dressage, il reining e l’endurance.
Al di fuori del mondo agonistico il Cavallo Appaloosa è ottimo per il lavoro in ranch, per le passeggiate e per le lezioni.
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Caratteri morfologici
Tipo: mesomorfo.
Altezza al garrese: 150 – 162 cm.
Peso: 400 – 500 kg.
Carattere docile e fedele.
Mantello: La caratteristica più evidente dei cavalli Appaloosa è il mantello maculato, ma lo standard della razza prevede anche forme di pigmentazioni diverse.
Esistono cinque tipi di mantelli:
Leopard: il colore di base è bianco e delle macchie (spots) nere o marroni sono sparse su tutto il corpo;
Coperta maculata o bianca (blanket): il colore di base può essere qualsiasi ma sulla groppa è presente una “coperta” bianca che si può estendere anche oltre il garrese e presentare macchie nere o marroni (spots);
Fiocco di neve (snowflake): il colore di base è scuro ma sono presenti degli “schizzi” bianchi su tutto il corpo e in particolare su quarti e/o fianchi;
Brina (frost): il colore di base è il bianco con degli “schizzi” scuri più o meno uniformi su tutto il corpo;
Marezzato (marble): il colore di base è scuro con degli “schizzi” bianchi più o meno uniformi su tutto il corpo.
I mantelli brina e marezzato sono spesso indicati semplicemente come Roan dato che in molti casi la differenza fra l’uno e l’altro è piuttosto difficile da determinare.
Grazie del tempo che ci ha riservato ed arrivederci presto.