
La Ferratura.
Un’arte da conoscere molto, molto bene.
Affrontiamo un argomento molto, ma veramente molto importante e complesso: la ferratura.
Approfondisca con noi questo argomento e il Suo cavallo la ringrazierà.
Un vecchio proverbio inglese recita no foot no horse ovvero niente piede niente cavallo, perché anche il miglior cavallo del mondo è inutilizzabile senza una ferratura corretta.
Per capire bene cosa intendiamo dire Le facciamo una domanda: ha mai provato a correre e saltare con un paio di scarpe d’una o due misure più piccole del Suo numero, magari con qualche sassolino dentro?
Questo è nulla rispetto a quanto prova un cavallo con una cattiva ferratura!
Nella ferratura naturalmente l’opera del maniscalco è di fondamentale importanza per ogni cavallo: dalla tranquilla passeggiata del fine settimana fino alle più importanti corse e, per immaginare quanto sia importante, dobbiamo ricordare che nello zoccolo del cavallo si scaricano tutte le forze dell’attività motoria e che all’interno del piede è presente un complesso sistema per il corretto movimento.
Molti pensano che la realizzazione e l’applicazione di un ferro siano cose usuali e ripetitive.
Non è assolutamente vero anche perché ogni cavallo è diverso da un altro così come il suo impiego e la mascalcia è un’arte antica che si è sviluppata in parallelo con l’utilizzo del cavallo da parte dell’uomo.
La ferratura è un’arte delicata, raffinata ed antica ed il continuo progresso delle conoscenze di biomeccanica e fisiopatologia equina hanno consentito di modificare certezze che fino a pochi anni fa sembravano inconfutabili.
Il maniscalco è decisivo per il corretto utilizzo del cavallo per qualsiasi attività ed è quindi di fondamentale importanza rivolgersi sempre a professionisti anche se è importante che chiunque abbia a che fare con il cavallo possegga anche nozioni minime di mascalcia.
E’ consigliabile che tutte le operazioni di ferratura siano svolte in ambienti tranquilli, lontani da rumori, correnti d’aria e dal passaggio di altri cavalli, legando il cavallo con un nodo di sicurezza ed alla presenza del proprietario del cavallo.
Cenni storici sulla ferratura (e sulla mascalcia)
La nascita della mascalcia si perde nella notte dei tempi.
E’ certo che gli antichi Romani adottassero l’ipposandalo, una specie di foglio metallico con due o tre anelli sui bordi e trattenuto con lacci in cuoio ma, probabilmente, i primi ferri vennero applicati dalle popolazioni celtiche e galliche per poi essere migliorati proprio dai fabbri delle legioni romane, inventando il chiodo a testa e gambo quadrati.
Nella società medioevale il cavallo assumeva un ruolo sempre più importante e, di pari passo, andava raffinandosi la mascalcia fino a diventare oggetto di studio ed argomento di trattati e manuali.
I primi risalgono al XIV secolo e fu soprattutto in Italia ed in Francia che la podologia equina assunse quei connotati scientifici capaci di comprendere principi sulla ferratura che ancora oggi possono essere considerati validi.
Nella prima metà del XIX secolo la mascalcia ha conosciuto uno sviluppo costante tanto che un bravo maniscalco godeva di privilegi non usuali per un semplice fabbro.
Con l’avvento della rivoluzione industriale e della meccanizzazione inizia un’epoca buia per il cavallo e, di conseguenza, per tutte le attività collegate in quanto l’esercito, i trasporti e le comunicazioni abbandonarono il cavallo per il motore a scoppio.

Con il cavallo sportivo, nei primi decenni del XX secolo, e con l’uso del cavallo da diporto è tornato in forte crescita il mondo che ruota intorno al cavallo e, naturalmente, anche la mascalcia e la ferratura si è riappropriata dell’importanza avuta nel passato.
Adesso cerchiamo di capire perché si ferra il cavallo
Allo stato brado i cavalli non sono ferrati e questo non complica in alcun modo i loro spostamenti, le loro corse….
Certo! Ma solo allo stato brado perché il lavoro che svolge il cavallo che vive con l’uomo ha alterato i normali cicli naturali del cavallo, i terreni su cui lavora, il peso del cavaliere, della sua bardatura…
Perché è molto diverso trottare per lunghi tratti su un terreno duro dal pascolare tranquillamente per quasi tutto il giorno su terreni soffici.
Per cui la ferratura è una necessità senza la quale nessun cavallo potrebbe essere oggi utilizzato.
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La Ferratura normale e le fasi della ferratura
La prima operazione, ovviamente, è togliere i ferri della precedente ferratura.
Dopo di che il maniscalco procede al pareggio del piede tagliando da muraglia in eccesso con le tenaglie, quindi con l’incastro o con il coltello inglese asporta le piccole parti di suola in eccesso.
Poi ripulisce e risagoma le lacune del fettone (il cuscinetto triangolare che si trova posteriormente in mezzo allo zoccolo che tocca il terreno) e l’angolo delle barre.
Quindi il maniscalco spiana la superficie che andrà a contatto con il ferro usando la raspa impiegata anche per ricavare la sede dove vengono ribattute le barbette.
Una volta terminate le operazioni di pareggio di tutti e quattro gli arti, il maniscalco realizza, a caldo o a freddo, i ferri in dimensioni e fattura idonee al tipo di cavallo ed al tipo di lavoro che questo svolge.
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